di Angelica Pontani (2A)

Braccialetti rossi è una serie televisiva che racconta le storie di alcuni ragazzi ricoverati in ospedale per varie cause che stringono amicizia e fondano un loro gruppo per farsi coraggio l’uno con l’altro.

I personaggi principali sono: Leo (Carmine Bruschini), il leader, colui che ha dovuto affrontare le sfide più dure dovute a un tumore al cervello; Davide (Mirko Trovato), il duro, che si è dimostrato subito un ragazzo forte pronto a tutto; Cris (Aurora Ruffino), la giovane che fa innamorare tutti i ragazzi dell’ospedale; Vale (Brando Pacitto), il vice leader, insicuro di se stesso, che va avanti nonostante tutto; Toni (Pio Luigi Piscicelli), il furbo, diventato anche infermiere nello stesso ospedale. Infine abbiamo i medici: il dottore Andrea Alfredi e la dottoressa Lisandri.

La serie è uscita nel 2014 ed è formata complessivamente da tre stagioni. Si tratta di un dramma adolescenziale, ma anche medico, che aiuta a cambiare la prospettiva sulle vicende negative della vita. Ho iniziato a guardarla due anni prima che mio padre morisse, e se sono riuscita ad andare avanti è anche, se non soprattutto, grazie a questa serie, che mi ha aiutato a maturare conoscenze scientifiche con le sue scene ambientate nelle sale operatorie.

I dialoghi sono molto divertenti. Una parola che ricorre nella serie è “Watanka”, che viene utilizzata principalmente da Leo per darsi forza e per rincuorare i suoi amici i quali, nelle prime puntate, non riescono a capirne il significato. Quest’ultimo diventa improvvisamente chiaro quando i ragazzi si trovano di fronte alla prova più grande della loro vita.

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