di Cristian Carlomagno e Mattia Soldati (3B)

Il volontariato è una realtà importante nel nostro comune e la Croce Rossa svolge un lavoro essenziale per il benessere di tutti i cittadini, impegnandosi tutti i giorni sul territorio di sua competenza: Nepi, Castel Sant’Elia e Monterosi. Per informare la gente sul duro lavoro che svolgono i volontari di Croce Rossa e per incitare i giovani a imitarne l’esempio, siamo andati a intervistare Carlo Marchionni, presidente del comitato locale, da ben 25 anni volontario della Croce Rossa, che come tutte le associazioni necessita di un organo direttivo.


Presidente, ci vuole dire i numeri che esprimono il lavoro svolto dalla Croce Rossa?
“Il comitato locale di Croce Rossa ha la competenza territoriale nelle zone di Nepi, Castel Sant’Elia e Monterosi e ha un bacino d’utenza di circa 25.000 persone. I volontari sono più di 150, quindi c’è il bisogno di essere inquadrati gerarchicamente”.


Concretamente: quali azioni svolgete in questi comuni?
“Tutte le nostre azioni sono divise in sei aree di attività. Queste aree hanno degli obiettivi, e per ogni obiettivo c’è un delegato. La prima è quella che riguarda la salute, cioè tutte le azioni svolte nell’ambito dell’assistenza sanitaria, tra cui i trasporti infermi e l’assistenza agli eventi sportivi.
La seconda area si occupa del sociale, cioè di tutto quello che la Croce Rossa fa per la società, per le persone vulnerabili, per chi ha bisogno. Ad esempio la raccolta di indumenti e la distribuzione di essi, la raccolta e la distribuzione di viveri per le persone bisognose, oppure l’assistenza nelle case di riposo per dare sostegno alle persone che non hanno familiari prossimi. Inoltre la Croce Rossa organizza delle iniziative negli ospedali in occasione delle ricorrenze di Natale o dell’Epifania per portare doni ai bambini ricoverati.
La terza area è quella che riguarda le emergenze. La Croce Rossa è attrezzata per emergenze gravi, come per esempio i terremoti, in modo da intervenire in aiuto delle popolazioni colpite. Infatti siamo muniti di un piccolo ospedale da campo per le operazioni di prima emergenza. La quarta area riguarda il diritto internazionale umanitario, cioè la parte legislativa della Croce Rossa che viene fatta a livello mondiale. Quest’area comprende tutte le convenzioni di Ginevra, il comportamento degli eserciti che viene gestito dalla Croce Rossa.
La quinta area è quella che si occupa dei giovani, quindi le attività di volontariato che i giovani svolgono dai 14 anni in poi. Infine la sesta area, che è quella che si occupa di organizzare i vari corsi formativi per i volontari”.

Come tutti sappiamo quest’anno è stato molto particolare a causa dell’emergenza Covid, e la maggior parte delle associazioni di volontariato hanno aiutato la popolazione. Cosa ha fatto la Croce Rossa a tal riguardo?
“La Croce Rossa è stata fortemente impegnata dall’emergenza Covid, ad esempio a turno un volontario andava a misurare la temperatura nella Asl di Nepi e qualche volontario andava a fare i vaccini antinfluenzali nei centri anziani per evitare assembramenti. Inoltre, nelle prime settimane di pandemia l’associazione ha contribuito a distribuire le mascherine ai cittadini. Un’altra iniziativa è stata quella di ‘pronto farmaco’ , che consiste nel ritirare le medicine nelle farmacie locali e di portarle a casa delle persone. Con il tempo è diventato ‘pronto tutto’, perché oltre alle medicine la Croce Rossa tuttora consegna qualsiasi cosa. Questa serie di iniziative è stata denominata ‘il tempo della gentilezza’”.

Un’ultima domanda presidente: come si diventa volontari di Croce Rossa?
“La Croce Rossa organizza periodicamente dei corsi di accesso, i corsi base, ai quali si può accedere dall’età di 14 in poi. In questo corso si apprendono i concetti base del primo soccorso, la storia della Croce Rossa, il diritto internazionale umanitario. E’ un corso non molto impegnativo. Le ore di lezione prima dell’esame sono circa 20 e sostenendo e superando l’esame si diventa ufficialmente volontari. Superato il corso base, i giovani intraprendono il percorso gioventù: un corso più approfondito per gli argomenti tipicamente giovanili: ad esempio le malattie sessualmente trasmissibili, l’alcolismo, l’utilizzo di sostanze stupefacenti ecc.
Le persone che sono passate dal corso base, ovviamente maggiorenni, possono prendere alcuni brevetti, ad esempio il Tssa (Trasporto sanitario e soccorso a mezzo ambulanza), il brevetto per salire in ambulanza come soccorritore. Si possono anche prendere delle patenti che nei primi 5 anni si possono usare solo quando si è in servizio e che, passati 5 anni, si possono convertire in patenti civili da usare quotidianamente”.

Ringraziamo il presidente Carlo Marchionni per la sua disponibilità.
È stata una bellissima esperienza.

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