di Camilla Camagna (3B)

Ci troviamo in Florida, più precisamente a largo della Costa di Pensacola, nel Golfo del Messico, dove il 9 novembre è atterrato l’equipaggio di Crew-2 a bordo dell’omonima navicella di ritorno dalla missione spaziale durata quasi 6 mesi nella ISS (Stazione Spaziale Internazionale, della quale fanno parte l’agenzia americana NASA, la russa RKA, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC). Due giorni dopo l’atterraggio, quindi l’11 novembre 2021, la NASA ha deciso di illuminare nuovamente il cielo mediante la navicella Crew-Dragon 3, anch’essa facente parte della partnership firmata dalla NASA e SpaceX dopo la fine del programma Space Shuttle.

La capsula Crew-Dragon Endurance è stata quindi lanciata dal razzo Falcon 9 alle ore 03:03 italiane dal Kennedy Space Centre a Cape Canaveral (Florida).

Il decollo, fissato per il 31 ottobre, è stato posticipato a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli e, successivamente, a causa di un problema medico che avrebbe colpito un membro dell’equipaggio (la NASA ha informato che non si trattava di COVID). Il momento tanto atteso della partenza è stato accolto da fragorosi applausi da parte della sala di controllo di SpaceX.

Anche questo team sosterà nel laboratorio orbitale per 6 mesi, allo scopo di portare avanti l’esplorazione dello spazio e condurre ricerche sulla coltivazione di piante senza l’uso del terreno.

Il rientro è previsto quindi per maggio 2022. Nel frattempo auguriamo buona fortuna agli astronauti ed un felice anno nuovo (dato che lo passeranno nello spazio!), ma soprattutto auspichiamo buoni risultati per quanto riguarda le ricerche.

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