di Robert Leonard Cedica (3A)

La maggior parte delle persone ha un’idea sbagliata degli scacchi, che vengono visti come un  qualunque gioco da tavolo, passatempo per vecchi o per persone noiose, anche difficile da capire. 

E infatti gli scacchi sono difficili da capire, ma non perché sia complicato capire come muovere i  singoli pezzi, anzi, quello è facile. La parte difficile è conoscere e saper usare bene due cose alla  base del gioco: la tattica e la strategia. A primo impatto sembrano due concetti simili, ma sono  

invece diversi. La tattica è sapere cosa fare quando c’è qualcosa da fare, mentre la strategia è  sapere cosa fare quando non c’è nulla da fare. 

Non appena ho capito questa differenza, ho cominciato a giocare meglio e il gioco è diventato  improvvisamente più emozionante. 

Imparare a prevedere la mossa successiva, scegliere quella migliore da fare in quel momento della  partita e lavorare con pazienza a quella che ti porterà al fatidico e tanto combattuto scacco matto. Tutto questo non è emozionante? 

Il mio approccio con gli scacchi è sempre stato strano, perché durante ogni partita non sfido  soltanto il mio avversario, ma sfido anche me stesso, e quando vinco o perdo non ho sempre  chiaro se il risultato della partita sia dipeso da me oppure dal mio avversario, oppure dalla tattica  o dalla strategia o da tutte queste cose messe insieme. 

Ma il bello degli scacchi è aprire la mente a diverse possibilità, cercare di capire l’avversario,  mettere in discussione le proprie mosse e adattare il proprio gioco a quello che serve in una certa  situazione. Tutte queste cose mi hanno aiutato ad approcciarmi alla vita in modo migliore. La vita  è come una partita di scacchi: devi vedere al di là della mossa in sé, devi cercare e trovare  continuamente soluzioni a problemi ed evitare di subire lo scacco.  

In conclusione, per me gli scacchi sono un ottimo allenamento per la vita e molti non lo sanno  nemmeno o non lo comprendono.

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