di Giorgia Mantovani e Martina Lucia (2D)

Il bambino con il pigiama a righe è un film del 2008 diretto dal regista Mark Herman. Tratto dal romanzo dello scrittore irlandese John Boyne, racconta di un’amicizia “proibita” tra due bambini, Bruno e Shmuel. Il primo, figlio di un ufficiale nazista, è costretto a lasciare Berlino per andare in una grande casa di campagna perché il padre ha ricevuto una promozione. Il secondo, ebreo, è rinchiuso nel campo di concentramento di Auschwitz che Bruno crede sia una strana fattoria, perché tutti indossano la stessa divisa.

Nonostante le differenti origini e le diverse condizioni di vita, Bruno non nota nessuna differenza tra lui e il suo amico “con il pigiama a righe”. Sono solo due bambini, che hanno gli stessi sogni e la stessa voglia di giocare. Tra loro nasce quindi un’amicizia vera, che li legherà molto di più di quello che avrebbero potuto immaginare.
Il film, molto commovente, contrappone l’innocenza dei bambini alla crudeltà degli adulti verso i propri simili e ci ricorda che è importante non dimenticare affinché quelle crudeltà non vengano ripetute. Il finale, inaspettato, lascia senza parole.

Il film può essere un ottimo spunto di riflessione: nessuno di noi sceglie di nascere in un posto anziché in un altro; questi due bambini così piccoli non capiscono queste differenze e si vedono uguali. Oggi purtroppo queste barriere esistono ancora anche se in modo diverso; oggi fa ancora la differenza nascere in un Paese piuttosto che in un altro, in una famiglia agiata piuttosto che in una famiglia con poche risorse. Questi due bambini ci hanno dimostrato di essere liberi da pregiudizi, sono riusciti a superare le barriere che, invece, sembrano dividere ancora il mondo degli adulti: oltrepassando la recinzione hanno dimostrato che si può andare oltre! Spesso si sente dire che la Storia ci serve per imparare e per non ripetere gli stessi errori, speriamo sia veramente così!

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