di Martina Lucia (2D)

Non voglio che a dirigerla sia un adulto. Un adulto non mi darebbe mai retta, non avrebbe mai voglia di imparare. Vorrebbe fare le cose a modo suo, non come dico io; ho bisogno di un ragazzo buono, intelligente e affettuoso, a cui posso rivelare tutti i miei segreti per la fabbricazione di dolciumi, mentre sono ancora vivo.

La Fabbrica di Cioccolato di Roald Dahl è un romanzo per ragazzi ironico, avvincente ma soprattutto divertente. Per scrivere questo libro, l’autore si è avvalso di un ricordo: quando era un ragazzino di tredici anni, frequentava una scuola accanto alla quale sorgeva una fabbrica di cioccolato, che si serviva degli alunni come assaggiatori. Da questo romanzo è tratto anche il famoso film di Tim Burton.

Charlie Bucket è un bambino molto povero, che vive con la sua famiglia in una casetta di legno. La sua passione è il cioccolato e per lui è un vero supplizio passare ogni giorno davanti alla più grande fabbrica di dolciumi Willy Wonka. Un giorno il proprietario decide di indire un concorso: le persone che troveranno i cinque biglietti d’oro contenuti nelle tavolette di cioccolato, avranno la possibilità di visitare la fabbrica e vincere un premio. Charlie scopre con stupore di essere tra i cinque fortunati e corre a riscuotere il tanto desiderato premio. Dovrà però fare i conti con quattro coetanei viziati e insensibili, che solo alla fine, forse, riusciranno a comprendere che l’importante nella vita è la nobiltà d’animo.

Roald Dahl, il più grande autore per ragazzi di tutti i tempi, nacque il 13 settembre 1916 in Galles da genitori norvegesi. È proprio in Norvegia che trascorreva le vacanze estive e qui ascoltava le leggende e i racconti che ispirarono poi i suoi scritti. Se da una parte la vita di Roald Dahl fu incredibile e ricca di avventure, dall’altra dovette far fronte a diverse malattie e tragedie, alcune delle quali lo colpirono in modo diretto. Fu così che prese la decisione, una volta divenuto uno scrittore famoso, di aiutare i bambini con la speranza che non dovessero vivere le sue stesse esperienze o, se non altro, di alleviare le loro condizioni grazie a strutture e macchinari medici adeguati. La Roald Dahl Foundation, nata ufficialmente nel 1990 e rinominata nel 2010 come Roald Dahl’s Marvellous Children’s Charity, è parte dell’eredità lasciata dallo scrittore britannico. Grazie ad essa bambini con gravi malattie e i loro genitori possono usufruire di cure e strutture appropriate e vengono altresì aiutati economicamente, quando necessario. Inoltre questa fondazione contribuisce all’alfabetizzazione di numerosi ragazzi. I bambini sono sempre stati al centro della vita dello scrittore, seppur in modi differenti. Egli ha scritto per loro ricordando la sua infanzia, ha creato mondi che potessero essere ricordati da grandi e piccoli; storie divertenti e coinvolgenti per i lettori più giovani e concetti profondi per gli adulti. In particolare Roald Dahl non dimenticò mai la sua dislessia e le difficoltà che dovette affrontare. Scrisse infatti, prima di morire, un racconto ironico intitolato Il vicario, cari voi, pubblicato postumo nel 1991 e donato ad un istituto di ricerca e studio sulla dislessia, a cui cedette anche tutti i diritti sulle vendite del libro. Roald Dahl ha messo se stesso in tutto ciò che ha fatto e sapere che la sua eredità non è andata persa è davvero importante: questo è ciò che lo rende immortale e meritatamente tanto amato in ogni parte del mondo.

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