Il nome strega deriva dal latino strix che vuol dire “civetta”, uccello considerato come presagio di sventura. Secondo la mitologia popolare è un essere soprannaturale immaginato con aspetto femminile, che svolge un’attività di magia nera e usa i suoi poteri per creare danni ad altre persone.

Il fenomeno della caccia alle streghe assume dinamiche particolari tra XV e XVIII secolo, caratterizzandosi come una sistematica ricerca dei colpevoli del crimine e si sviluppa in particolare nei Paesi in cui si diffonde la Riforma protestante, soprattutto in Germania. Tra il 1590 e il 1640 la ‘caccia’ tocca il suo culmine. Il 5 dicembre 1484 papa Innocenzo VIII emana la bolla Summis desiderantes, con la quale ordina di inquisire, torturare e uccidere le streghe in tutta Europa e in particolare in Germania. Due frati domenicani, Jakob Sprenger e Heinrich Kramer, pubblicano il Malleus maleficarum (Martello delle streghe), primo manuale dedicato alla stregoneria. Le streghe erano accusate di stringere un patto con Satana e per questo la magia veniva associata all’eresia e condannata.

Circa l’80% delle persone condannate a morte per magia nera erano donne, considerate più deboli e con scarso intelletto e per questo facilmente influenzabili dal Diavolo. Inoltre la donna, essendo protagonista di eventi importanti come la procreazione e l’allattamento, risultava più sospettabile degli uomini avendo in sé il potere di dare la vita e di condizionarla.

Per essere accusate di stregoneria bastava semplicemente anche possedere un gatto nero o avere i capelli rossi, voglie o nei particolari piuttosto che avere un carattere poco socievole. Di solito erano donne anziane e vedove che facevano le guaritrici o levatrici.   

In passato non si cercava la vera causa di una tempesta, di un mancato raccolto, di una malattia o di una morte, ma veniva attribuita la colpa a qualcuno. Le accusate di magia nera venivano bruciate sul rogo oppure decapitate, poiché secondo le credenze popolari questi erano ritenuti gli unici metodi efficaci per uccidere una strega.

In Europa l’ultima donna processata per stregoneria è stata Anna Goldi in Svizzera, nel 1782. Accusata di aver lanciato il malocchio su una bambina, Anna fu rinchiusa in prigione e sottoposta a torture, anche se fino all’ultimo si dichiarò innocente. Condannata per la sua presunta colpa, fu ghigliottinata nella città di Glarona.

Anche oltreoceano avvennero processi per stregoneria. Nella colonia inglese di Salem, cittadina del Massachusetts, furono accusate di stregoneria 144 persone, delle quali 106 erano donne, e ne furono giustiziate 14 su 19. Tutto era iniziato quando alcune donne del villaggio furono accusate di essere seguaci del Diavolo. Secondo gli abitanti queste fanciulle si riunivano per compiere dei riti magici e oscuri e le dicerie bastarono per far arrestare le prime “Streghe di Salem”.

Ancora oggi le donne purtroppo sono vittime di discriminazione e pregiudizio, e di conseguenza di violenza, sia verbale che fisica, come testimoniano numerosi fatti di cronaca.

L’articolo è stato realizzato da Alexandra Mateiciuc, Nives Pittoni, Ginevra Letta, Giovanni Mariani, Davide Pellegrini, Leonardo Fiorucci, Matteo Presutti, Tommaso Bianconi (2B).

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