di Gabriele Zucchetto (3B)

Oggi ormai la tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite, per questo il progetto di #cuoriconnessi vuole sensibilizzare i ragazzi ad un utilizzo consapevole e corretto del mondo del web. “Cuoriconnessi” è un progetto realizzato con la collaborazione della Polizia di Stato e dell’Unieuro, nato nel 2016 dal bisogno di aiutare tutte le vittime di bullismo e cyberbullismo,  che grazie ad un  libro racconta storie ed esperienze di vita online puntando al dialogo  fra ragazzi, genitori ed insegnanti.  Oggi 8 febbraio, alle ore 10:00, in occasione del Safer Internet Day, giornata allo scopo di mettere in guardia i giovani sui pericoli del Web, l’Istituto Comprensivo “A. Stradella” e altre centinaia di scuole sparse in tutta Italia hanno assistito ad uno speciale evento in diretta streaming. A presentare questa iniziativa c’era l’amministratore delegato dell’Unieuro, accompagnato dalle forze dell’ordine, e numerosi ospiti tra cui il professor Magi, professore nel reality “Il Collegio”, e Blanco, uno dei due vincitori del festival di Sanremo. Nel corso della diretta sono state raccontate diverse storie, tra cui quella di un padre e di suo figlio, e di come quest’ultimo sia stato vittima di uno “scherzo” attuato da tre suoi coetanei che, fingendo di essere una ragazza, si sono fatti mandare delle sue foto intime, e di come poi questi ragazzi lo hanno cominciato a ricattare online, minacciandolo di pubblicare quelle immagini; il padre di questo ragazzo ha raccontato di come il figlio abbia passato quel periodo, con il timore che quelle foto venissero pubblicate, e di come il libro di “Cuoriconnessi” sia stato una sorta di guida per uscire da quella brutale situazione. Un’altra storia narrata è quella di Giorgia che, al contrario, è riuscita a utilizzare i social come sostegno virtuale per aiutare tutte le ragazze e i ragazzi a gestire e superare i disturbi alimentari. Poi c’è Santiago, deriso per la sua grande passione, ovvero la danza, oggi divenuta suo punto di forza. L’evento si conclude con un’ ultima storia, ma non di bullismo, bensì di un’avventura struggente, quella di Sheriff che affronta torture, rapimenti, sete, fame e tutto questo solo per raggiungere il fratello in Libia per poi partire insieme verso l’Italia nella speranza di una vita migliore. Durante il tragitto in mare il fratello di Sheriff muore annegato ed egli si risveglia in un ospedale dove crollerà emotivamente difronte a una semplice domanda postagli da un’infermiera: “come stai?”; infatti quella fu la prima persona a chiederglielo in tutta la sua vita. L’incontro quindi finisce con la frase “come stai?”, composta da due semplici importanti parole che colpiscono al cuore lasciando segni indelebili.

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